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Due storie su Fuscaldo marina           [Antonietta ci racconta]

L'alluvione del torrente Mercaudo

Scrive il Giglio: "Il torrente Mercaudo, che quieto e con dolce poesia, fa echeggiare del suo murmure la vallata, attraversando luoghi ridenti e pittoreschi, devastatore superbo allagò più volte la Marina dal 1865 al 1875. L'ultima alluvione, avvenuta verso il 1875 si ricorda più di tutti; esso allagò e seppellì sino al primo piano le poche case che incontrò sul suo cammino. Tutti i fuscaldesi possono osservare ancora le case sotterate ed ai posteri, ai quali sarebbe stato sperduto il ricordo, rimarranno forse le pagine di questa modesta istoria, scritta da un modesto cittadino, il cui compito non e' di iscrivere storia, ma di portare ai poveri infermi il sollievo, al quale l'obbliga la propria professione".

Probabilmente senza questa breve annotazione dello storico fuscaldese, non avrei mai pensato di consultare con attenzione i verbali dei consigli comunali di quell'epoca, per verificare se il torrente aveva lasciato la propria impronta anche su quei fogli scritti con cura e bella grafia. L'anno dell'alluvione fu proprio il 1875. Nel Consiglio Comunale del 4 ottobre 1875 il Sindaco dell'epoca, Luigi Fanuele, espose in modo dettagliato la tragica vicenda. Da quella relazione emerge che la Marina subì un'innondazione per lo straripamento del fiume Mercaudo, apportando grave rovina all'abitato e la morte di un individuo. Venne sottolineato che le autorità del Circondario, con rara solerzia si portarono sul luogo adoperandosi per riuscire a fare tutto il possibile, cercando di alleviare la sventura dei malcapitati. La notizia dello straripamento del fiume raggiunse anche il Ministro dell'Interno, che si prodigò per fare arrivare ai danneggiati indigenti un sussidio.

Fu inviato dal Prefetto di Cosenza un funzionario del Genio Civile, l'ing. Fasolo, con l'incarico di verificare l'intero accaduto. Nel frattempo sia i proprietari interessati che gli addetti del Comune, cercarono di deviare le acque della corrente. Bisognava costruire un riparo momentaneo onde evitare un ulteriore allagamento della Marina. Si rischiava in modo molto serio un'infezione per la grande melma. Si costituì, in una situazione di grande emergenza, un Consorzio provvisorio per poter provvedere alle urgenze. All'orizzonte si prospettava una ingente spesa per costruire un argine regolare, ma le spese che occorrevono erano sproporzionate rispetto alle casse del Comune. Dopo la relazione del sindaco, il consiglio si mosse in tre direzioni: a) rese vivi ringraziamenti all'indirizzo del Ministro dell'Interno per i sussidi accordati alle famiglie colpite dall'alluvione; b) invocò con tutte le proprie forze il Governo e la Provincia per farsi rilasciare un sostanzioso sussidio e per poter fronteggiare un vero e proprio stato di calamità; c) costituì un Consorzio provvisorio dei proprietari interessati insieme ad un gruppo operativo del Comune per provvedere all'urgenza, stabilendo le seguenti cifre: Fiore fu Beniamino 150 Mazzei Domenico Pasquale 120 Valenza fu Antonio 100 Parlati fu Costantino 60 Seta fu Domenico 50 Bertini Eredi 50 Mazzei Battista 50 Jannuzzi Eredi 10 D'Andrea Eredi 10 Fu nominato cassiere Valenza e si dichiarò che il livello della strada, nel modo in cui si trovava dopo l'alluvione, non bisognava più toccarlo.

I lavori si eseguirono sotto la direzione dei capi d'arte, Francesco Scarlato e Giuseppe De Luca, con l'assistenza di una commissione composta da Alfonso Vaccari, Lanzillotta Ettore e D'Aceti Giuseppe - i suddetti lavori si svolsero in economia -. Legato a questo episodio, che ancora oggi ad oltre un secolo di distanza e' possibile intravederne le sue tracce, e' l'istituzione della Fiera di S.Filomena alla Marina (oggi sostituita con la festa di S.Francesco di Paola, che si festeggia la seconda domenica di agosto). Così com'era accaduto dopo il terremoto del 1783 quando la popolazione per ringraziare la Provvidenza per lo scampato pericolo istituì la festa di S.Francesco di Paola, anche gli abitanti del borgo della Marina sentirono la necessità di istituire una festa dedicata ad una Santa. Ed il Comune non si fece pregare molto nel concedere la relativa autorizzazione. Con un atto deliberativo datato 3 maggio 1876, nel quale si rispondeva ad un'istanza della popolazione della borgata della Marina, dove c'era il desiderio di istituire la fiera ogni anno la prima domenica di agosto, si motivava la relativa autorizzazione nel seguente modo:"non può che venire vantaggio al Comune pel concorso di genti dai paesi limitrofi".

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