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Ritorno al nucleare

 

 

 

 

E' di pochi giorni la notizia di un asse Italia-Francia sul nucleare. Silvio Berlusconi ha incontrato a Villa Madama il presidente francese Nicolas Sarkozy e al termine del colloquio ha firmato un accordo di cooperazione nel campo dell’energia nucleare con il coinvolgimento di Enel e Edf. L’intesa prevede la collaborazione tra le due aziende per la realizzazione di quattro centrali nucleari in Italia a partire dal 2020.

Secondo il sottoscritto il ritorno all'energia nucleare rappresenta una scelta miope, dilettantistica e molto grave dal punto di vista della sicurezza.

Vediamo quali sono i punti critici di questa folle scelta.

Afferma il Presidente del Consiglio che la realizzazione sarebbe completata nel 2020, cioè tra 11 anni. Se consideriamo i tempi tipici dei cantieri italiani tale intervallo dovrebbe essere come minimo diluito e prolungato di almeno tre o quattro anni, andando a finire nel 2024! La terza generazione, tra 10-15 anni sarà ormai una tecnologia vecchia: ci troveremmo così con reattori nucleari già vecchi.

Le scorie presentano enormi problemi di smaltimento e considerando che in Italia le organizzazioni criminali organizzate hanno sconvolto il nostro territorio ed il mare con rifiuti tossici di qualsiasi tipo fa paura pensare a cosa succederebbe con le scorie radioattive che permangono attive per centinaia di anni! Le scorie generate dalle precedenti centrali non hanno ancora trovato una sistemazione definitiva.

Si tratterebbe di un ritorno ai reattori dopo 21 anni dal referendum che bocciò il nucleare nel 1987. Ci chiediamo: le consultazioni popolari valgono o no? Il popolo italiano si è espresso varie volte con referendum: quello sulla scelta tra Monarchia e Repubblica (2 giugno 1946), quello sul divorzio (1974), sull'aborto (1981), finanziamento pubblico dei partiti (1993). Naturalmente questi referendum sono definitivi, se non vengono ribaltati con altri!

Un altro problema è legato alla localizzazione dei siti. Chi vorrebbe sul proprio territorio, vicino a casa propria, un reattore nucleare? Gli Stati Uniti stessi, che utilizzano il nucleare per ottenere una parte di energia, non costruiscono più centrali nucleari dal 1976.

Ma allora perchè si scelgono queste soluzioni?

Forse per distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dai grossi problemi economici che stiamo attraversando o forse per la tecnica degli annunci (meno tasse per tutti, la scuola con le 3 “I”, il ponte sullo stretto di Messina, i professori ricoperti d'oro............)?

Parole in libertà per chi vuole crederci!

Mentre in Germania sono all'avanguardia sull'energia solare ed il governo continua a sostenere questa gratuita fonte di energia. Incredibile!

Pino Castagnaro

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