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La carbonaia

 

CARBONAIA

La raccolta della legna

La piazza

La catasta

La copertura

La cottura

"Civatura" e fori

"Scarvunà"


In Calabria sopravvive l'arte di fare il carbone da legna a Cariglio nell'agro Fuscaldese provincia di CS.

LA RACCOLTA DELLA LEGNA
Il carbone da legna si fa generalmente con la legna rimasta dopo aver asportato dal taglio del bosco tronchi, tronchette e pali. Occorre innanzitutto raccogliere la legna e portarla sul luogo scelto per costruire la carbonaia. La legna può essere di qualsiasi tipo di pianta, ma la più adatta è quella di legno cosiddetto "forte" quercia soprattutto poi leccio, olmo, faggio; il carbone che si ricava è più consistente e produce più energia. Anche il legno leggero come l'ontano è buono, ma il carbone viene meno consistente.

LA PIAZZA
Il luogo dove preparare la carbonaia dev'essere scelto con cura in una radura sottocosta o comunque esposto il meno possibile al vento. Con le zappe si prepara "la piazza della carbonaia", uno spazio circolare pianeggiante, la cui ampiezza dipende dalla quantità di legna che si deve sistemare sopra di essa. La terra smossa viene accumulata ai bordi della "piazza" e servirà poi a ricoprire la carbonaia. Il profilo della carbonaia assomiglia a quello di un piccolo vulcano: una montagnola con un camino al centro. Il centro della "piazza" è il punto in cui si lascerà il camino: uno spazio vuoto attorno a cui sistemare la legna; attraverso cui si introdurrà il fuoco e si darà cibo, si "civerà" la carbonaia, come descritto più avanti.


La catasta in una carbonaia in Calabria, anno1999.

LA CATASTA
Attorno al punto centrale scelto per fare da camino si incomincia a costruire la catasta: la costruzione inizia dal centro con la sistemazione dei pezzi più grossi di tronchi spaccati che si reggono da soli, poi man mano i pezzi più sottili di varia lunghezza.La legna viene posata in posizione verticale e non orizzontale, in piedi cioè e non coricata, ogni pezzo poggia su un'estremità appoggiandosi sugli altri.


LA COPERTURA
Una volta costruita in maniera ordinata "la catasta" di legna essa viene coperta con foglie, erba o felci raccolte nei dintorni. La copertura della legna con questo materiale serve a sostenere la terra con cui verrà coperta la carbonaia ed evitare che questa penetri dentro la legna. Sopra l'erba e le foglie viene disteso quindi uno strato di terra spesso quanto basta a coprire il tutto.Una volta così sistemata si introduce il fuoco dalla "bocca" della carbonaia nel suo "ventre". La carbonaia accesa comincia a fumare dal camino. Per alimentare il fuoco nel ventre vengono introdotti di tanto in tanto dei pezzi di legno preparati a parte con legna tagliuzzata a misura. E' la cosiddetta "civatura" ed è importante avere "civatura" sempre a portata di mano. Una volta che si è sicuri che la carbonaia ha "preso fuoco" si copre la bocca con una bella pietra piatta e si copre anche questa di terra. e con ciò comincia la fase di cottura.

LA COTTURA
Occorrono circa 15 giorni perchè una carbonaia di 30-40 quintali possa cuocersi. e durante questi 15 giorni occorre "civarla" e praticarvi fori nei fianchi e gestirli


Carbonaia in fase di cottura

CIVATURA E FORI
L'operazione di "civatura" si svolge nel seguente modo: si scopre la pietra posta all'imboccatura del camino  e vi si introducono pezzi di legno; una volta riempito il camino si richiude.Per salire in cima alla carbonaia ci si serve di una scala di legno a pioli costruita appositamente ed adagiata su un fianco.Quando la cottura avanza il fuoco potrebbe creare sui fianchi con dei focolai delle depressioni; è necessario anche lì rimuovere la terra, introdurvi della "civatura" e ricoprire.
Un'altro intervento da saper gestire durante la cottura è la pratica di fori nei fianchi della carbonaia. I segni di cottura sono l'abbassamento del terreno sopra i fianchi e il colore del terriccio che diventa più bruno. Per farla cuocere uniformemente si praticano dei fori sui fianchi per favorirne la cottura in quel fianco e si chiudono per rallentarla. I fori si praticano inizialmente tutt'intorno alla base poi verso l'alto man mano che la cottura avanza ci si regola chiudendoli o aprendone di nuovi.

"SCARVUNA'"

Scarbonare, tirare fuori il carbone dalla carbonaia è l'operazione che richiede maggiore destrezza, laboriosità, accorgimenti e l'uso di appropriati strumenti come il grande rastello di legno. Si incomincia in un punto della base e con una pala si cavano fuori i carboni spargendoli tutt'intorno. La brace sui carboni viene spenta con acqua, che frigge e si solleva in vapore.Col grande rastello si raccolgono i carboni sistemandoli sulla piazza attorno alla carbonaia. Per attuare una pausa è necessario richiudere la parte scoperta della carbonaia ricoprendola con terricio cotto. Poi la si riscopre per riprendere l'operazione che procede in maniera metodica fino all'ultimo carbone. Intanto quando si è sicuri che tutta la brace è spenta e il carbone non prende più fuoco lo si mette nei sacchi.  

 

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