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Oggi a Cariglio si scrive una pagina di storia triste, Giuseppe è stato ucciso. Ero una sua cara amica e lui era un mio caro amico, fin dall'infanzia. Per mano di un uomo morto in vita l'ho perduto. In queste circostanze si dice spesso che non ci sono parole da dire ed il silenzio è la miglior cosa, lo capisco!
Io però dico ed urlo a squarciagola rivolgendomi a tutti i cuori di pietra e pieni di odio che la violenza non deve essere esercitata contro nessun essere umano. Non impugnate armi perché non avete il diritto di privarci dei nostri amici, dei nostri cari. Non siete i padroni delle nostre vite e delle nostre sorti solo perché siete dei violenti. Un uomo non può morire per mano di un altro uomo. Scrivo con tenacia che contesto tutti gli atti di violenza. Altro che non ci sono parole, eccole le parole e che giungano sonore al mondo intero!
La vita di Giuseppe è stata come una poesia: di amore, di amicizia, di appartenenza, di solidarietà; una poesia ricca di azioni e pensieri meravigliosi; una poesia di vita segnata da un'esperienza difficile e triste, ma con il suo talento ha saputo affrontare i problemi con coraggio e intensità, sacrificando volentieri tutti i suoi sogni. Ha accudito la sua famiglia come un valoroso soldato in patria trasmettendo bontà, sacrificio, devozione nella cura di una quotidianità che ha fatto di lui una persona esemplare.
Chiedo scusa, chiedo perdono a Giovanni, a Franciscu, ai nipoti ed a tutti gli amici, ai carigliari e in particolare ai bambini di Cariglio per questo ricordo inaccettabile e incomprensibile, per quanto è ingiustamente accaduto nel nostro paesino. Un luogo incontaminato, un luogo amico, protettivo, dove tutti noi che ci siamo nati vogliamo tornare alla prima occasione per rivederci, per sentirci a casa. Davanti a questa scena non ci sono né migliori né peggiori, siamo tutti ugualmente avvolti dallo sconforto e da un fumo nero che non ci permette di andare oltre e vedere l'infinito...noi stessi, la nostra anima e il senso della vita... Se non vogliamo lottare per un mondo migliore proviamoci almeno per il nostro paesino piccolo ed accogliente le cui pietre conoscono i piedi nudi, callosi e spessi delle nostre madri e padri che si sono spesi senza risparmio lavorando duramente per darci un'istruzione, nella speranza che saremmo diventati migliori di loro. Che non sia vano quel sudore, quei piedi scalzi e cocenti.
Caro amico, compagno di scuola e di vita, figlio della legalità e dell'istruzione, uomo di grande valore e rispetto, morto ucciso per difendere un tuo riconosciuto diritto. Potevi essere un uomo di successo per il tuo talento e grandi dote intellettive, invece hai scelto di essere un uomo di valore, un uomo utile ...anche per tanti di noi. Conserverò nel cuore il bello di ogni parola ed ogni risata. Racconterò di te, della tua anima e di quanto eri speciale. Vai amico caro lasciaci il tuo generoso perdono. Ti accompagni la nostra preghiera ed il nostro caloroso applauso verso un posto migliore e grato.

Con amicizia Stella

Cariglio 25 luglio 2019

 

 

 
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